Autore: Dott. Emanuele Ricciardone
•
5 marzo 2025
Le malattie cardiometaboliche (CM), come diabete e patologie cardiovascolari, sono sempre più diffuse e strettamente legate all’infiammazione cronica di basso grado. Negli ultimi anni, la ricerca ha evidenziato il ruolo centrale del microbiota intestinale nel modulare questa infiammazione e nel determinare il rischio di sviluppare tali condizioni. Un microbiota alterato e una ridotta integrità intestinale possono contribuire all’aumento dell’endotossiemia metabolica, un fattore di rischio per l’infiammazione sistemica e le malattie cardiometaboliche. Il progetto SINFONI ha studiato l’effetto di un approccio dietetico multifunzionale (MF) sulla salute intestinale, analizzando l’impatto di specifici composti bioattivi sul microbiota e sull’infiammazione nei soggetti a rischio cardiometabolico. Lo studio Lo studio ha coinvolto 30 soggetti a rischio cardiometabolico in un esperimento randomizzato crossover-controllato . I partecipanti hanno seguito per due mesi due tipi di regimi alimentari alternati: Dieta multifunzionale (MF) : consumo di prodotti a base di cereali arricchiti con polifenoli, fibre, amido lentamente digeribile e acidi grassi omega-3. Dieta di controllo : consumo di prodotti a base di cereali privi di composti bioattivi. Durante lo studio, i ricercatori hanno misurato diversi parametri legati all’infiammazione intestinale, all’endotossiemia metabolica e alla composizione del microbiota, sia a digiuno che dopo un pasto misto. Rispetto alla dieta di controllo, il regime multifunzionale ha prodotto effetti positivi significativi: Riduzione dell’infiammazione intestinale : i livelli di calprotectina fecale , un marker dell’infiammazione intestinale, sono diminuiti significativamente (p = 0,007). Diminuzione dell’endotossiemia metabolica : la concentrazione di lipopolisaccaridi (LPS) nel sangue, indicatori di permeabilità intestinale alterata, si è ridotta (p < 0,05). Miglioramento del microbiota intestinale : aumento di batteri benefici come Bacteroides ovatus, Bacteroides uniformis e Anaerostipes butyriciproducens, associati alla produzione di acidi grassi a catena corta, noti per i loro effetti antinfiammatori. Effetto sul metabolismo : riduzione degli aminoacidi a catena ramificata nel sangue, che sono legati alla resistenza all’insulina e al rischio cardiometabolico. Non sono stati osservati cambiamenti significativi nei principali marcatori di rischio cardiovascolare o nell’infiammazione sistemica. Significato clinico I risultati di questo studio suggeriscono che un intervento dietetico multifunzionale, combinando fibre, polifenoli e acidi grassi omega-3, può migliorare la salute intestinale e modulare il microbiota, contribuendo a ridurre l’infiammazione di basso grado . Sebbene non siano stati rilevati effetti immediati sui parametri cardiometabolici, migliorare il microbiota intestinale e ridurre l’infiammazione potrebbe avere benefici a lungo termine nella prevenzione delle malattie cardiometaboliche. Questa strategia multi-target rappresenta quindi un approccio innovativo e naturale per la gestione del rischio cardiometabolico, ponendo le basi per futuri studi su interventi nutrizionali personalizzati . Bibliografia : Hugo Hornero-Ramirez, Arianne Morisette, Bruno Marcotte et al Fonti : Gut Microbes. 2025 Dec;17(1):2438823. doi: 10.1080/19490976.2024.2438823